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  • Sarah

I tuoi cari: vicini e lontani

Ti sono nel cuore, a te mamma che vivi lontana dalle tue origini.


Che per le feste fai i salti mortali per stare qualche giorno con la tua famiglia di origine, con i tuoi cari che vedi solo poche volte all’anno, se non meno. Che fai le valigie quando gli altri preparano i tortellini, che compri i regalini per tutti e riempi la macchina anche a patto di stare seduta scomoda per ore. Che chiudi casa tua con il groppo in gola, sapendo del sentimento di solitudine che ti accompagna quando tornerai. Che ti dispiace lasciare i nuovi amici e non poterli vedere durante i giorni festivi, ma che sai che comprendono perché magari vivono la tua stessa situazione.


Ti sono nel cuore quando ti senti con il cuore a metà. Quando arrivi alla meta dopo ore di viaggio e ti sembra di stare in paradiso, perché ti senti amata e perché l’affetto non si perde mai, neanche se ti trasferisci lontana. Quando godi quei pochi giorni in una compagnia a te familiare, perché magari vi conoscete da una vita e perché sai che l’amicizia è più forte di tutto e supera anche la lontananza. Perché trovi lo stesso saldo rapporto, la stessa intesa anche vedendovi pochissime volte.


Ti sono nel cuore quando non vuoi pensare al ritorno. Quando compri gli alimenti a te cari perché “là dove vivo ora non ci sono” e riempi un’altra volta la macchina. Quando saluti tua nonna di 90 e passa anni e ti scende sempre una lacrimuccia come su comando perché “chissà se la vedrò più”. Quando saluti i tuoi cari e per mezz’ora sei nel lutto, non riesci a dire nulla, le lacrime si fanno strada e non si fermano.


Ti sono nel cuore perché sì, la vivo anch’io questa condizione, da ormai più di 20 anni. Vivo quasi più tempo in Italia, nella provincia di La Spezia, che non ho vissuto in Svizzera, sul Lago di Costanza, ad un tiro di schioppo dalla Germania, dall’Austria e dal Principato del Liechtenstein. Dove tutti siamo un po’ foresti, perché le terre di confine raccontano tante storie, diverse.

So cosa vuol dire fare le valigie per partire, sperando che nessuno dei figli si ammala proprio poco prima della partenza. So cosa vuol dire alzarsi nel cuore della notte, caricare la macchina con bagagli e figli e partire. So cosa vuol dire ritrovare i cari lontani e sentirsi a casa…in tutti i sensi. So cosa vuol dire tornare “a casa”, perché sì, “casa” ormai è qui, dove ho cresciuto i miei figli e ho trovato nuovi amici e non solo. Ho trovato delle persone che sono diventate importanti quasi come dei familiari, sono stata “adottata” affettivamente da una nonna e tutto questo mi fa sentire casa. Perché, alla fine, non è che “casa” e là dove sta il cuore?




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