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  • Sarah

Care neomamme: Non siate sole!

Da quando sono cambiati i tempi, il puerperio è praticamente sparito (leggi anche l’articolo blog sul puerperio), come anche le famiglie generazionali che vivono tutte sotto lo stesso tetto e di conseguenza le donne che diventano madri sono sempre più sole. A cosa è dovuto questo fatto? In primis alla migrazione, che non è soltanto da una nazione all’altra, ma anche e soprattutto nello stesso paese, ci si trasferisce da Nord a Sud, da Est a Ovest e viceversa. Non tutte le neomamme hanno la fortuna di avere accanto altre donne della famiglia, in primis la propria madre, ma anche quando sono circondate dalle donne di famiglia a volte percepiscono una sorta di solitudine. Sarà perché chi sta accanto a loro non lo fa quasi mai senza giudizio, anche non espresso, o senza voler dare un consiglio. Le madri poi hanno un proprio vissuto che portano con sé, e quando la figlia diventa mamma, sono molto coinvolte emotivamente. Ma questo è un bene! Ben vengano le madri che assistono le loro figlie! Queste però anche non vogliono far preoccupare i familiari e quindi magari non dicono sempre come stanno veramente. E spesso non entrano molto nell’intimo con i propri cari, preferiscono una persona neutra.

La doula però è diversa, perché lei non fa parte di quella famiglia, non è coinvolta emotivamente, è neutra e proprio per questo riesce ad entrare in relazione con la futura e neomamma senza giudicarla e senza volerle dare consigli non richiesti. In più, lei arriva con una grande dedizione e una grande porzione di amore a casa tua, con l’unico obiettivo di farti stare bene.

Nel mio caso, da migrante (Svizzera – Italia) capisco benissimo cosa vuol dire aspettare un bambino in una terra che non è la tua, dare alla luce in un luogo dove non sei nata e far crescere un bambino laddove tu non sei cresciuta. Perché ci sono passata, l’ho vissuto sulla mia pelle, mi viene difficile raccontarlo a parole ma ho lo stesso sentire tuo, quello di essere “di fuori”, che non vuol dire non essere radicata con il paese o la città attuale o anche appartenerci. Io abito in Italia da più tempo che non ho abitato in Svizzera prima di trasferirmi, mi sento molto radicata e appartenente, ma la condizione da “migrante” è una condizione che in qualche modo ti e ci accompagna sempre.

Proprio per questo ti dico di avvalerti del sostegno emotivo e pratico di una doula, magari di una doula che ha una storia simile alla tua, che ti possa capire anche senza parole. Non siate sole, care neomamme, aprite le porte di casa alla doula, anche se fosse solo per due ore alla settimana durante le quali vi sfogate con lei, piangete con lei e ridete con lei.



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